C’è anche un bresciano, anche se di origine pakistana, tra le persone finite in manette, su provvedimento dell’autorità giudiziaria del Pakistan.
Assieme a due connazionali, uno residente a Torino, l’altro a Catanzaro, l’operaio quarantunenne, residente a Castel Mella, avrebbe organizzato diversi viaggi verso l’Italia e la Grecia, di persone disperate, in cambio di denaro. Il quarantunenne bresciano si sarebbe occupato, tra l’altro, di far salire su un barcone una donna, che in cambio dell’equivalente di seimila euro, partì dalla Libia, ma il natante si inabissò. La donna infatti, fu tra coloro che persero la vita in mare.
I tre arrestati, inoltre, avrebbero fornito anche visti lavorativi falsi per i cittadini pakistani entrati illegalmente nell’Unione Europea, aggirando così il decreto flussi.



